L’attività fisica e lo sport assumono valore terapeutico per combattere il diabete. Regolano i valori glicemici e il compenso metabolico.
L’importanza di svolgere un’attività fisica per tenere sotto controllo i valori della glicemia ha due valenze distinte e separate. La prima è di natura “socio culturale”, la seconda invece è “psicologica”. Innanzitutto va sottolineato come i risultati di chi ha scelto di combattere il diabete con lo sport siano in linea con quelli di competitor non diabetici. Poi, specialmente nei giovani insulino-dipendenti (condizione tipica del diabete infantile), aumenta il senso di sicurezza. Questo perché, con lo sforzo psico-fisico derivante dall’agonismo, si riesce ad accrescere la fiducia in se stessi, annullando del tutto ansia e depressione. I ragazzi sono motivati all’autocontrollo della glicemia e collaborano fattivamente con il dietologo.
Controllare la glicemia
L’insufficienza di insulina nell’organismo genera l’iperglicemia da esercizio. La ricerca dei corpi chetonici va fatta quando la glicemia sale sopra i 250 mg/dl ed è sufficiente un test delle urine. Qualora se ne riscontrasse la presenza, l’esercizio fisico va rimandato. Viceversa si può sostenere lo sforzo finché i valori restano relativi allo stato di salute del ragazzo. Combattere il diabete con lo sport è sì un buon viatico, ma serve cura e attenzione per il proprio corpo.
L’ipoglicemia
L’aumento della sensibilità insulinica e la riduzione delle scorte di glucosio provocano l’ipoglicemia. Questo avviene in proporzione al consumo energetico durante lo sforzo fisico. Come prevenire tutto ciò? Con qualche snack da consumare prima o dopo l’attività fisica in base allo sport praticato, alla terapia insulinica utilizzata e al pasto del bambino. Viene sottolineato come il comparire di tale patologia non implichi l’abbandono, anzi è rassicurante far tornare a giocare i ragazzi una volta risolto il problema. Misurare la glicemia dopo aver praticato sport per valutare gli effetti dell’esercizio è il modo corretto per “pesare” le eventuali sensazioni provate. Se la glicemia è inferiore a 100 mg/dl dopo l’esercizio è bene assumere subito 15 -30 gr. di carboidrati e rivalutare lo schema di alimentazione (o snack) prima dell’esercizio o l’adattamento insulinico prima.
Quali gli sport consigliati per combattere il diabete?
Per combattere il diabete ci sono due tipologie completamente sconsigliate: l’alpinismo e le immersioni subacquee. In genere l’attività fisica è fondamentale per bambini e adolescenti diabetici, che possono praticare ciò che vogliono rispettando i vademecum dei medici. E’ chiaro che alcuni apportino maggiori vantaggi, come ad esempio quelli aerobici. Questi bruciano completamente il glucosio fornendo energia, in più non lasciano scorie. Quelli anaerobici invece agiscono parzialmente sul glucosio producendo acido lattico nei muscoli. I consigli viaggiano tutti verso jogging, corsa lenta, sci di fondo, nuoto, ciclismo in piano, aerobica e pattinaggio. Tra gli anaerobici ci sono calcio, tennis, pallavolo, basket e body building e quelli di squadra vengono definiti aerobici-anaerobici alternati. Sconsigliati completamente lotta libera, arti marziali, sport motoristici e paracadutismo.
Come comportarsi nel combattere il diabete?
Combattere il diabete con lo sport vuol dire sapere anche fin dove spingersi. Per sforzi moderati occorre ridurre di circa il 20% la dose di insulina e svolgere l’esercizio entro le 3 ore che seguono un pasto principale. Per sforzi intensi la dose di insulina va ridotta di circa il 50%. E’ raccomandabile il consumo di carboidrati semplici ad intervalli di 60 minuti. I carboidrati complessi (pasta, pane, riso) vanno assunti nelle ore successive alla sospensione dell’esercizi. È importante bere durante lo sforzo fisico acqua semplice o leggermente zuccherata (30 g/litro) in quantità di 200 ml/30 minuti.